Comuni
Comune di Fiesole
INFORMAZIONI STORICHE E CULTURALI DI Fiesole
Un incantevole paesaggio sul colle che domina le valli dell'Arno e del Mugnone, in un'area già popolata in epoca arcaica, Fièsole (m 295, ab. 14 000) si sviluppò tra il VI e il IV secolo a.C. quale centro strategico a controllo delle vie di comunicazione tra Etruria e area padana. Ingrandita e fortificata dagli etruschi e dai romani, decadde con le invasioni barbariche e nel 1125 venne conquistata da Firenze. Prediletta dai Medici nel Quattrocento, da allora vide il suo territorio arricchirsi di ville e giardini, luoghi di residenza e villeggiatura delle famiglie fiorentine e quindi di soggiorno dei visitatori stranieri. Lungo la strada dalla piazza centrale al poggio dov'è S.Francesco si apre un magico panorama su Firenze. Proprio il panorama è uno dei motivi della piacevolezza di Fièsole, accanto alle testimonianze di arte e archeologia, al garbo dell'atmosfera urbana, all'animazione di bar e ristoranti con tavolini all'aperto: specie d'estate, quando al teatro romano
e in altri luoghi si tengono i concerti e gli spettacoli dell'Estate Fiesolana.
PIAZZA MINO DA FIESOLE
La piazza centrale che occupa l'area del Foro romano, è chiusa in alto dal Palazzo pretorio (sede del Municipio), costruito nel '300 e ampliato nel 1463, e dall'antica chiesa di S. Maria Primerana (all'interno, Crocifisso su tavola trecentesco attribuito a Bonaccorso di Cino). Sul lato opposto sorgono l'imponente seminario (1637, poi ampliato) e il Palazzo patriarcale (XI sec., ricostruito nel XVII; facciata del 1675), con la cappella di S. Jacopo Maggiore affrescata da Bicci di Lorenzo (1440 c.) e sede del Museo di Oreficerie sacre della diocesi. Chiude la scena il Duomo.
DUOMO
Dedicato a san Romolo, venne edificato a partire dal 1028 quando il vescovo Jacopo il Bavaro decise di trasferire
entro le mura cittadine la cattedrale già alla Badia Fiesolana. Ampliato nel Duecento (del 1213 è il campanile) e nel Trecento, più volte rimaneggiato, nel 1878-83 è stato ripristinato nelle forme originarie. L'interno è a tre navate su colonne con copertura a capriate. Alto sopra la cripta è il presbiterio: nel catino dell'abside, storie di san Romolo affrescate da Nicodemo Ferrucci (1590 C.), all'altar maggiore polittico di Bicci di Lorenzo (1450). A destra si apre la cappella sepolcrale del vescovo Leonardo Salutati, affrescata da Cosimo Rosselli, con monumento funebre e dossale d'altare di Mino da Fiesole; a sinistra è la cappella dei Canonici, con dossale di Andrea Ferrucci (1493). Nella cripta (xiii sec.), una cancellata in ferro (1349) protegge l'altare quattrocentesco
con le reliquie di san Romolo.
MUSEO BANDINI
Nella traversa alle spalle del Duomo, il museo, fondato nel 1913, ospita la collezione del canonico Angelo Maria Bandini (1726-1803), erudito e collezionista d'arte. Vi si ammirano terrecotte dei Della Robbia e dipinti medievali e rinascimentali (tra gli artisti, Taddeo Gaddi e Lorenzo Monaco). Non lontano per via Dupré si arriva alla quattrocentesca villa le Coste, già abitazione del pittore Primo Conti (1900-1988) e sede del museo e dell'archivio a lui intitolati, fonte preziosa per la ricostruzione delle vicende delllAvanguardia italiana.
AREA ARCHEOLOGICA
Concentra, in un paesaggio che ne accresce il fascino, le principali testimonianze della Fièsole etrusca e romana riportate alla luce dalla fine dell'ottocento. Nell'itinerario di visita Piazza Mino da Fiesole si succedono il Teatro romano', iniziato in età augustea e terminato in età claudia, con una cavea dal diametro di 34 m capace
di 3000 posti scavata nel fianco della collina; le Terme, in cui si riconoscono le vasche natatorie e vari locali, tra cui I'hypocausis, con fornelli e condutture per scaldare e distribuire acqua e aria calda nell'adiacente calidarium; un tratto delle colossali mura etrusche (lungo 248 m e alto circa 5); l'area sacra, con resti di un
tempio romano. In un edificio a tempietto ionico (Ezio Cerpi, 1914), è allestito il Museo Archeologico, con reperti etruschi e romani provenienti da scavi eseguiti in loco e nel territorio e da donazioni; rientrano nel percorso I'Antiquariurn Costantini e una tomba di epoca longobarda.
VERSO IL COMPLESSO DI SAN FRANCESCO
A destra del seminario inizia la ripida salita al poggio dell'antica acropoli (m 346). Lungo il percorso sorge la basilica di S. Alessandro, oggi sede espositiva; eretta, forse su un tempio pagano, nel vi secolo, rinnovata nell'xi e più volte modificata, ha interno basilicale a tre navate su colonne in cipollino, con basi e capitelli antichi e soffitto a capriate. Grandi panorami si aprono sulla sommità della collina, là dove, in luogo della rocca medievale distrutta dai fiorentini nel 1125, nel Trecento sorsero un oratorio e un piccolo convento delle Romite di santlAgostino. Da questo nucleo, dopo il 1399 e l'arrivo dei Francescani, si sviluppò l'attuale complesso conventuale di S. Francesco (più volte ampliato e restaurato nel 1905), di cui nel 1418 fu guardiano san Bernardino da Siena. La chiesa, con facciata a protiro pensile dei primi del '400, custodisce nell'elegante interno a navata unica opere di artisti rinascimentali: Piero di Cosimo, Neri di Bicci, Raffaellino del Garbo.
Dal chiostro quattrocentesco della sagrestia si accede al Museo Etnografico Missionario (oggetti etruschi e romani
dalla zona e reperti cinesi ed egizi raccolti dai missionari). A destra della chiesa è l'ingresso al convento, articolato intorno a silenziosi, antichi chiostri (XIV e XV sec.), dove rimangono le celle di san Bernardino.
ORATORIO DEL SS. CROCIFISSO DI FONTELUCENTE
Poco a nord dell'abitato, al bivio della parte alta della Vecchia Fiesolana, fu eretto nel 1692 a ridosso della cava in cui scaturì l'acqua della fonte che scorre nella chiesa (e dà il nome al luogo): acqua ritenuta miracolosa come il vicino, cinquecentesco - Crocifisso in pietra.
MAIANO
Nella località, collegata a Fièsole da via Benedetto da Maiano, stretta tra mura di grandi ville private, si trova la villa di Maiano, ristrutturata nelllOttocento dal proprietario John Temple Leader in stile michelozziano. La tradizione degli scalpellini è legata alle vicine cave di macigno, lungo le pendici del Montecèceri: oggi sono
una palestra di free climbing con accesso libero e vie attrezzate di varia difficoltà.
VERSO VILLA PEYON AL BOSCO DI FONTELUCENTE
Una deviazione prima di Settignano sale da Ponte a Mènsola fino alla chiesa di S. Martino a Mènsola (dell'xi secolo, rimaneggiata nel xvi) e all'annesso convento (medievale con rifacimenti di Brunelleschi), dipendenza della Harvard University. All'università statunitense appartiene per lascito anche la vicina villa I Tatti (chiusa al pubblico), con ampio giardino, dal 1905 al 1959 residenza dello storico dell'arte e collezionista Bernard Berenson. Salendo ancora si raggiunge il neogotico castello di Vincigliata, realizzato su ruderi trecenteschi da Giuseppe Fancelli per l'allora proprietario John Temple Leader. Proseguendo, silla via Vincigliata si arriva all'eclettica villa Peyron al Bosco di Fontelucente, costruita su ruderi etruschi e circondata dall'ampio giardino all'italiana articolato su più terrazzarnenti digradanti verso Firenze: a monte, una fonte cinquecentesca alimenta numerose fontane e un laghetto.